
“Non v’è lavoro, non v’è capitale,
Carlo Cattaneo
che non cominci con un atto di intelligenza”
“Chiuso il circolo delle idee,
resta chiuso anche il circolo delle ricchezze“
La lezione di Carlo Cattaneo insegna che lo sviluppo e la crescita economica passano necessariamente dal progresso delle idee e dalla volontà degli uomini. Quando Cattaneo parla di “intelligenza e volontà” come fattori centrali dello sviluppo non si riferisce alla formazione e all’istruzione, ovvero, alla conoscenza accumulata. Egli si riferisce a qualcosa che viene prima, a qualcosa che inizia il processo di emancipazione e di accumulo della conoscenza; all’intelligenza in sé, all’intelligenza non ancora istruita, unita alla volontà di trovare la propria strada, di essere artefici del proprio sviluppo, di operare sulle proprie risorse reali, a un’attitudine morale e politica.
Ciò che conta non è una conoscenza comunque acquisita, bensì quella conquistata con un atto della propria intelligenza, alimentata dalla propria volontà, basata sulla libertà di intraprendere, difesa e protetta dalle istituzioni civili e dal diritto, cioè, dall’insieme di quelle condizioni per cui i cittadini “profondono sforzi universali, continui ed ininterrotti per un miglioramento della propria condizione”. Ecco perché la visione del Cattaneo risulta strettamente legata al tema della libertà e soprattutto della libertà di intraprendere e della volontà collettiva e individuale di sviluppo.
Sviluppo e crescita economica richiedono, dunque, un‘ecologia umana. Essa, per usare le parole del Cattaneo, è la condizione indispensabile per “far che si crei una società di uomini operosi, sagaci, onorati, nella quale ogni attitudine ha il suo campo, ogni merito la sua ricompensa”.
Intelligenza, imprenditorialità, innovazione, così come pure la legittima ricerca del successo, sono essenziali per il corretto funzionamento del sistema capitalistico e delle stesse democrazie liberali, ma da sole non bastano per promuovere uno sviluppo integrale della persona. Gli animal spirits del mercato possono infatti produrre cortocircuiti tali da minare le fondamenta dello stesso sistema capitalistico e democratico.
L’evoluzione scientifica e tecnologica che alimenta la crescita economica deve essere sostenuta, incoraggiata ed inquadrata attraverso istituzioni fondate sul riconoscimento della libertà della persona e della sua incomprimibile dignità che, riconoscendone l’altissimo valore, creino le condizioni affinché tutti possano partecipare ai processi economico-sociali che discendono dall’innovazione scientifica e tecnologica, promuovendo uno sviluppo umano integrale.
D’acche il destino dell’uomo fu quello di vivere coi sudori della fronte, ogni regione civile si distingue dalle selvaggie in questo, ch’ella è un immenso deposito di fatiche… Quella terra adunque, per nove decimi, non è opera della natura; è opera delle nostre mani; è una partita artificiale… Si, un popolo deve edificare i suoi campi, come le sue città… Quindi è necessità, necessità morale, che ogni generazione inalzi i suoi templi e i suoi archi e modelli le sue sculture, e apra nuove vie per alpi e per lagune, e inarchi nuovi ponti non solo ormai sui fiumi, ma sui laghi, ma sui mari, non solo sopra lo specchio delle acque, ma fin per disotto ai tetri loro gorghi
(Carlo Cattaneo, Industria e Morale, 1845)